Al Consiglio Comunale del 28 luglio non abbiamo ricevuto nessuna risposta convincente alle interrogazioni presentate sugli appalti per l’acquapark, il ninjapark e le casette installate sulla spiaggia della Foppa.
Davanti a un pubblico numeroso nonostante la calura estiva, il sindaco, visibilmente infastidito, si è limitato all’elencazione con voce fioca e senza microfono degli atti approvati dal Comune, senza rispondere nel merito delle domande poste, e a volte in modo contraddittorio.
In risposta alla prima interrogazione, nella quale chiedevamo come fosse stato possibile che, a gara d’appalto ancora in corso, qualcuno avesse già acquistato il ninjapark e lo stesse montando a Santa Cecilia, il sindaco ha candidamente ammesso che la struttura è stata comprata dall’azienda vincitrice dell’appalto prima ancora che la gara si concludesse, e si è giustificato dicendo che “l’acquisto preventivo del ninjapark era una condizione contrattuale per partecipare alla gara stessa”. Ma nel contratto alla base della gara d’appalto non è scritto così da nessuna parte, mentre è invece scritto chiaramente che sarebbe stato il concessionario a dover acquistare il ninjapark: e il concessionario, in tutti gli appalti del mondo, è chi si è già aggiudicato la gara, non chi vi sta soltanto partecipando!
Ma ve le immaginate le 15 aziende invitate alla gara andare tutte in Austria ad acquistare un ninjapark per poter partecipare, come farebbe intendere il sindaco, alla gara d’appalto del Comune di Dervio? E le 14 aziende non vincitrici, poi, cosa ne avrebbero fatto? Certo l’azienda fornitrice avrebbe fatto salti di gioia, visto il costo di 280 mila euro cadauno, ma ve l’immaginate il Museo della Guerra Bianca (che gestisce il forte di Montecchio Nord, a Colico, dove è impegnato il sindaco) ad acquistare davvero un ninjapark per partecipare all’appalto di Dervio? O che lo facesse magari l’associazione Amici di Fraciscio, simpatico sodalizio di un minuscolo borgo della Valchiavenna, che dal proprio sito pubblicizza la sagra di ferragosto e il presepe nel bosco? Perché questi erano, tra gli altri, gli invitati alla gara d’appalto! Solo un’azienda, tra le 15 invitate, ha acquistato il ninjapark, ed era talmente sicura di vincere l’appalto da iniziare a montarlo, nel parcheggio di Santa Cecilia, prima ancora che tale gara si concludesse!
Alle interrogazioni sull’appalto delle 4 casette sulla spiaggia della Foppa a servizio del parco acquatico, le risposte sono state addirittura contraddittorie. Ad una è stato risposto che il Comune ha contattato l’azienda agricola Ambrosini in quanto già proprietaria di 4 strutture corrispondenti alle esigenze dell’amministrazione comunale, in una gara d’appalto poi andata deserta; a un’altra interrogazione è stato invece candidamente risposto che le 4 casette sono state comprate e installate dalla Silpion, che gestisce l’acquapark, che poi le ha date in sub concessione all’azienda agricola Ambrosini con un accordo ratificato solo il 5 luglio dal Comune. Non è dato sapere invece chi abbia portato con l’elicottero le casette già il 9 giugno, e per un mese le abbia installate e utilizzate, ben prima del 5 luglio, anche per somministrare cibi e bevande, visto che prima di tale data il Comune non aveva autorizzato nessuno. Anche in questo caso a un osservatore esterno sembrerebbe che si sapeva già da subito come sarebbe andata a finire… Tra tutte queste ambiguità, una certezza: se l’azienda agricola avesse partecipato alla gara per la fornitura delle 4 casette avrebbe dovuto pagare al Comune, da contratto, 48 mila euro di canone, che ora però ha risparmiato passando attraverso la subconcessione alla Silpion già presente in loco come gestore delle strutture in acqua. Nulla è dato sapere poi, per il momento, riguardo alle 17 pagine di prescrizioni previste dal contratto per la fornitura delle casette… Insomma: più si conoscono dettagli su queste procedure e più aumentano i dubbi…
Qui di seguito ogni cittadino può trovare i testi delle nostre interrogazioni e le "risposte" ricevute, così da farsi un'idea in autonomia.
INTERROGAZIONE 21 - affidamento dell'appalto per la concessione del servizio pubblico di gestione dell'acquapark e relativa
RISPOSTA del sindaco
INTERROGAZIONE 22 - affidamento dell'appalto per la concessione del servizio pubblico di gestione turistica di quattro strutture sul lago e relativa
RISPOSTA del sindaco
INTERROGAZIONE 23 - affidamento ad altri soggetti delle attività oggetto della concessione demaniale n. 1536 relativa all'acquapark e relativa
RISPOSTA del sindaco
INTERROGAZIONE 24 - affidamento delle quattro strutture sul lago avvenuto il 5 luglio senza il rispetto dello schema di contratto predisposto dalla Giunta e relativa
RISPOSTA del sindaco
31 luglio 2023
I nuovi regolamenti approvati ieri in Consiglio Comunale dalla maggioranza introducono per i cittadini decine di nuovi divieti, con sanzioni molto salate.
Soprattutto il regolamento di polizia urbana e rurale (che è stato copiato in gran parte da quello del Comune di Pontida, dove il segretario comunale appena assunto a Dervio era in precedenza assessore) contiene un gran numero di errori e incongruenze, oltre a trattare problematiche che hanno poco a che fare col nostro territorio. Ecco una breve selezione dei nuovi divieti, alcuni davvero strani.
Per installare una semplice tenda si dovranno rispettare numerose prescrizioni, e su spazi soggetti ad uso pubblico in ambiti di interesse monumentale o storico un cittadino dovrà chiedere il parere degli organi comunali e delle altre autorità competenti (sanzione da 100 a 500 euro): peccato però che proprio il Comune abbia installato in modo permanente a Corenno un’intera casetta utilizzata come biglietteria per il ticket senza chiedere l’apposita autorizzazione alla Soprintendenza…
È vietata dalle ore 20 alle 7 la somministrazione e la vendita di bevande in contenitori di vetro (sanzione da 200 a 500 euro): ma rispettando la norma dovrebbero essere vietati anche i bicchieri di vetro nei bar…
Vietato scuotere, spolverare e battere, da balconi e finestre prospicienti vie e piazze pubbliche, tappeti, panni, materassi o biancheria (sanzione da 200 a 500 euro); l’operazione può essere fatta solo dalle 8 alle 10 esclusivamente nei cortili interni, per chi li ha.
Nelle proprietà private esposte alla pubblica vista è vietato depositare qualsiasi cosa che a giudizio insindacabile dell’autorità comunale possa nuocere all’estetica (sanzione da 200 a 500 euro).
È vietato l'accesso a tutte le aree verdi dalle 23 alle 7 (sanzione da 25 a 500 euro): il divieto non si applica solo al parco Boldona ma anche a tutte le collinette a lago!
Sulle spiagge del territorio comunale e nelle zone a verde in prossimità delle stesse è vietato tuffarsi dai pontili, dai moli, dalle barche ormeggiate e da qualsivoglia struttura fissa o mobile naturale o artificiale, collocate su area pubblica o demaniale, all’interno dell’area lacustre (sanzione da 200 a 500 euro). Quindi, oltre che dal molo, addio anche ai tuffi dall’Acquapark?
È vietato versare o immettere, anche occasionalmente, le acque piovane provenienti da tetti e grondaie in fossi e corsi d'acqua (sanzione da 200 a 500 euro).
Nell'abitato nessuno può, senza speciale autorizzazione, accendere fuochi artificiali. Il 31 dicembre ci sarà quindi una corsa in Comune a farsi autorizzare o si pagheranno sanzioni tra 200 e 500 euro?
Sono vietate le comunicazioni effettuate all’aperto tramite impianti acustici installati su mezzi: il povero rappresentante della pro loco che pubblicizzerà la tombola nelle vie del paese rischia una sanzione da 100 a 500 euro.
Se non muniti di chip, i cani accalappiati saranno riconsegnati al proprietario (qui forse si voleva scrivere il contrario…).
Altri divieti appaiono invece, “soltanto”, incomprensibili per la nostra realtà. Ad esempio “è assolutamente vietato riscaldare la cera naturale e artificiale, specialmente se in miscela con acquaragia, sopra fiamma libera o focolare; tale riscaldamento dovrà essere fatto a bagnomaria con acqua calda”. Ci risulta difficile pensare a chi voglia infrangere tale divieto, ma in tal caso lo attenderà una sanzione da 200 a 500 euro.
In compenso viene regolamentata la costruzione di magazzini di sale, le distanze delle api dagli… impianti di produzione di zucchero, le regole per mercanti, negozianti, produttori o gente d’affari che si radunano periodicamente sul suolo pubblico per contrattazioni di mercato: ma chi ha mai visto in paese tutto questo?
Infine le norme più strane, soprattutto considerando la poca attinenza con le competenze comunali: ad esempio nel trasporto pubblico è fatto obbligo al viaggiatore che rimanga in piedi di sorreggersi agli appositi sostegni (meno male!), e i cani da caccia non possono salire sui mezzi pubblici dalle 8 alle 19; nel caso di frane che spostino parti delle colture su fondi altrui, il proprietario della coltivazione ha il diritto di raccogliere i frutti di tale coltura per l’annata agraria in corso, e così via… L’elenco dei nuovi divieti e delle relative stranezze sarebbe ancora molto lungo: Dervio diventa così il paese dei mille divieti.
24 agosto 2022
Puntuale come una cartella delle tasse è arrivato il comunicato del sindaco a magnificare i risultati del ticket di Corenno. Leggiamo di 3.000 biglietti staccati fino a ferragosto: come al solito però i toni trionfalistici della propaganda nascondono ben altre verità. Dall’inaugurazione del 4 giugno, tremila biglietti corrispondono, in 73 giorni, a una media di soli 41 al giorno, molto inferiore rispetto alle previsioni: nel bilancio comunale la Giunta stessa ha previsto 50 mila euro di introiti, ma avendo incassato meno di 10 mila euro in 3 mesi estivi sarà difficile racimolare i restanti 40 mila nei 4 mesi che mancano a fine anno…
L’incasso è stato di 8.800 euro (considerati 200 biglietti ridotti), ma il sindaco si è guardato bene dal citare le spese. E allora, come al solito, le informazioni le dobbiamo dare noi.
L’apertura della biglietteria (che, lo ricordiamo, è stata installata senza chiedere l’opportuna autorizzazione alla Soprintendenza, alla quale è stata dichiarata un’installazione temporanea di 3 mesi mentre invece è lì da 25 mesi) costa 2.500 euro al mese (delibera n. 66 del 1° giugno). Nei 2 mesi e 12 giorni trascorsi il costo è quindi di 5.900 euro. La stampa dei biglietti distribuiti è costata 400 euro (determina n. 341 del 26 luglio). Anche senza contare altre spese vive che di certo ci sono si arriva a un totale di 6.300 euro che tolti agli 8.800 euro incassati dà un “utile” di soli 2.500 euro in 2 mesi e mezzo, per di più quelli di maggiore affluenza turistica: 1.000 euro al mese. Con questi striminziti fondi (che pure sarebbero meglio di niente) la Giunta promette chissà quali investimenti. Ma in realtà tali fondi risultano già impegnati, perché nelle pieghe del bilancio comunale è scritto che sono stati spesi 2.000 euro per consulenze legali sul regolamento del ticket e che il Comune ha dovuto restituire alla Regione il contributo che aveva ricevuto per stampare i depliant consegnati ai turisti che pagano il biglietto e per finanziare altre spese promozionali relative all’operazione-ticket. Tali spese sono state pari a 37.500 euro, quindi andando di questo passo ci vorranno ancora 37 mesi (fino a settembre 2025, confidando che in inverno ci sia la stessa affluenza dell’estate) prima che si rientri delle spese finora sostenute! La Regione ha chiesto indietro i soldi (fatto mai occorso al Comune di Dervio) perché il Comune è risultato inadempiente rispetto ad alcune prescrizioni contenute nel bando grazie al quale erano stati erogati.
Con tutte queste informazioni aggiuntive il bilancio del ticket sembra certo meno travolgente. A chi poi pensasse che comunque sia davvero tutto in regola, ricordiamo che la Soprintendenza ha scritto al Comune che il regolamento del ticket “non può dirsi redatto ai sensi dell’art. 103 del Codice dei Beni Culturali” come invece ha deliberato il Comune, che ora però si rifiuta di togliere il riferimento a una legge che non si può applicare a Corenno, senza la quale il ticket non avrebbe presupposti legali; che Soprintendenza e autorità demaniale hanno chiesto di rispettare la legge che consente l’accesso gratuito alle aree demaniali (spiaggia e porto) per le quali invece il ticket viene comunque pagato, e che il Comune si rifiuta di pubblicizzare in loco, come da noi richiesto, le numerose esenzioni previste dal regolamento del ticket per diverse categorie di visitatori.
Insomma, un bilancio ben diverso da quello che viene propagandato.
20 agosto 2022
Il regolamento predisposto dal Comune di Dervio non rispetta le norme del Codice dei Beni Culturali: così la Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio stronca il neonato ticket di Corenno.
La Soprintendenza ha scritto al Comune che il regolamento non può considerarsi redatto secondo l’art. 103 del Codice dei Beni Culturali, in quanto il borgo di Corenno, secondo quanto definito dallo stesso Codice dei Beni Culturali, non può essere considerato “luogo pubblico della cultura” né “complesso monumentale”, e non vi è stata alcuna intesa col Ministero della Cultura. Esattamente come era stato detto anche in Consiglio dal gruppo di minoranza, il ticket di Corenno non ha quindi una base giuridica che ne giustifichi l’applicazione.
E chi meglio della Soprintendenza, organo del Ministero della Cultura, può stabilire se il Codice dei Beni Culturali sia utilizzabile per giustificare la creazione di questo ticket? Il biglietto andrebbe quindi immediatamente soppresso: eppure il Comune continua imperterrito a farlo pagare agli ignari turisti, prevedendo addirittura sanzioni per chi non lo fa.
Ma non solo: la Soprintendenza rimarca che non risultano autorizzazioni per limitare l’accesso alle aree demaniali: la legge prevede infatti che l’accesso a porti e spiagge sia gratuito, mentre a Corenno chi scende per raggiungere il lago (cioè la maggior parte dei turisti) deve pagare un ticket che non potrebbe essere richiesto. Come già aveva detto, anche in questo caso, la minoranza in Consiglio, il Comune avrebbe quindi dovuto garantire e segnalare l’accesso gratuito su almeno una delle 3 scalotte che scendono a lago: ma un turista bene informato difficilmente sceglierebbe di percorrere una scalotta “a pagamento” quando ce n’è una che porta gratis nello stesso posto.
E non è finita qui: al Comune vengono contestate una serie di irregolarità connesse all’esecuzione di recenti interventi effettuati a Corenno, per i quali non sono state rispettate le relative norme. La Soprintendenza chiede quindi la rimozione dell’enorme logo posizionato sopra la fontana in piazza e della vicina armatura, dopo aver rilevato l’assenza della richiesta di collocare tali manufatti su un bene culturale tutelato (si trovano infatti sulla parete posteriore della chiesa).
Chiede poi di ricevere i progetti, mai presentati, relativi all’installazione di quadri, impianti elettrici e corpi illuminanti sulla chiesa e sul porticciolo, nonostante le opere siano state già completate dal Comune.
Problemi anche per la biglietteria del ticket costruita in piazza: nel luglio 2020 il Comune informava la Soprintendenza del posizionamento “provvisorio” per 120 giorni della casetta, ma non ne ha mai comunicato la collocazione definitiva. La casetta è quindi lì da due anni senza autorizzazione: è questo l’esempio che deve dare un Comune ai propri cittadini, che invece devono chiedere permessi al Comune per qualsiasi intervento? Pure questa vicenda lascia davvero basiti.
Dovrà essere regolarizzata anche l’installazione dell’isola ecologica, che dovrà essere mascherata per nasconderne la vista che impatta sulle mura del castello, o ricollocata altrove.
Insomma, quasi tutti gli ultimi interventi effettuati a Corenno dal Comune non risultano in regola, ma intanto sono stati ampiamente pubblicizzati: è lo “stile” che caratterizza questa Amministrazione, e che abbiamo evidenziato più volte. Le regole non devono osservarle solo i cittadini: è il caso che inizi a rispettarle anche il Comune di Dervio.
14 giugno 2022
Questo weekend vedrà l’avvio del famigerato ticket di Corenno. Una genesi assai travagliata: mentre la propaganda comunale ci assicurava che la sua entrata in vigore era posticipata causa covid, pur riguardando turisti all’aperto e ben distanziati (e il Comune nel mentre proponeva lo street food sul lungolago con centinaia di persone ammassate) in realtà la Giunta affidava in sordina un incarico a un legale per sistemare il regolamento del ticket dopo che il gruppo di minoranza ne aveva messo in luce numerose problematicità. Una consulenza da 2.000 euro, affidata a novembre 2020, che rimaneva “secretata” fino all’approvazione in Consiglio Comunale nell’aprile 2022.
In questo nuovo regolamento sono spariti diversi problemi che avevamo (gratuitamente!) segnalato in Consiglio, a dimostrazione del fatto che avevamo ragione, ma ne restano altri… È stato inserito un riferimento al “codice Urbani”, la legge che permette di istituire biglietti di ingresso a musei, aree archeologiche, ecc. Questa norma parla di luoghi pubblici da regolamentare eventualmente con biglietto, mentre invece il "complesso monumentale" di Corenno, formato da una pluralità di edifici, è tutto di proprietà privata, e vi verrà richiesto non un biglietto ma un “contributo”. Dei due requisiti indicati nella legge citata dalla Giunta non ne viene quindi rispettato nemmeno uno. E già qui il discorso andrebbe chiuso. Ma il regolamento comunale aggiunge altre perle.
Il pagamento del ticket viene richiesto anche per l’accesso ad aree demaniali (spiagge, porto, ecc.) che dovrebbe essere gratuito per legge. E chi visita Corenno scende di solito fino al lago. A una nostra precisa obiezione il sindaco ha risposto che prevederà percorsi riservati a chi voglia andare al porto o in spiaggia: quindi se non manterrà la promessa infrangerà la legge, altrimenti ci sarà una scalotta dove si potrà passare gratis. Anche chi accederà dal sentiero attorno al castello lo farà gratuitamente non essendo controllabile dall’esattore presente nella garitta costruita in piazza.
Il responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale (ormai il vero plenipotenziario di Dervio) potrà consentire l'accesso gratuito a determinati soggetti. Con quali criteri? Chi riscuote il ticket dovrà contattare il Tecnico Comunale per sapere se un eventuale VIP usufruisca dell’esenzione?
E poi, quali presupposti legali consentono a una persona (probabilmente un volontario) di chiedere il ticket e soprattutto di multare chi non pagherà? Cosa succederà a chi si rifiutasse di pagare?
Infine c’è tutto il capitolo delle esclusioni... Clicca qui per continuare a leggere
3 giugno 2022
Sulla vicenda dei forni crematori arriva un’altra pesante bocciatura per la Giunta di Dervio. Dopo la Regione Lombardia, che non aveva accolto la domanda presentata dal Comune nel dicembre 2020 per realizzare due di questi impianti in paese, anche il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) della Lombardia ha respinto il ricorso che era stato presentato, contro la decisione della Regione, dal Comune di Dervio e dalla società che avrebbe voluto costruire i forni crematori all’interno del cimitero del paese.
Nell’udienza del 2 dicembre 2021, le cui motivazioni sono state pubblicate ieri, il TAR lombardo ha ritenuto il ricorso assolutamente infondato in quanto la Regione aveva escluso la domanda presentata dal Comune di Dervio per la mancanza di requisiti fondamentali ben specificati nel bando pubblicato: ciononostante la Giunta derviese aveva comunque inviato la propria domanda di partecipazione al bando e successivamente aveva promosso il ricorso contro la decisione di Regione Lombardia. “A fronte della riscontrata carenza di requisiti previsti dagli atti regionali” - così scrive il TAR – “la Regione altro non poteva fare se non ritenere inammissibile (e, quindi, escludere dalla procedura) l’istanza presentata dal Comune di Dervio”. Il TAR ha respinto quindi tutte le argomentazioni del Comune disponendo il pagamento delle spese del giudizio, da compensare tra le parti in causa.
Il Comune non avrebbe dovuto nemmeno imbarcarsi in questa vicenda, che invece non solo ha avviato senza che fosse nel programma amministrativo e senza aver prima consultato la popolazione e il Consiglio Comunale, ma che sta cercando comunque di perseguire in tutti i modi andando contro la volontà espressa da ben 1.167 cittadini (ma di certo molti di più, perché la raccolta firme venne interrotta una volta superata la soglia simbolica del 50% dei votanti alle ultime elezioni comunali) che avevano firmato la petizione del gruppo consigliare di minoranza “Insieme per Dervio” dichiarandosi contrari alla realizzazione di forni crematori in paese.
Restano ancora sullo sfondo tante domande senza risposta. Come mai Dervio ha accettato senza indugi la proposta di soggetti privati di costruire i forni, che era stata appena scartata dal Comune di Colico? Perchè è stato predisposto anche il progetto della struttura, che ha certamente comportato l’impiego di risorse professionali non indifferenti, nonostante non fosse richiesto dal bando regionale? Come mai ci si è affidati a soggetti che non operano nel settore ingenerando dubbi mai ufficialmente chiariti? Perché la Giunta ha continuato a difendere il progetto nonostante l’avversità della gente, la mancanza di requisiti e la bocciatura regionale, arrivando fino a proporre il ricorso al TAR? Come mai la Giunta ha voluto ingaggiare una battaglia legale con la Regione, a suon di lettere e di carte bollate, nonostante l’esito apparisse scontato?
Ma la lotta contro l’assurdo progetto dei forni crematori in centro paese a servizio di centinaia di Comuni non è ancora finita, perché la Giunta, nel silenzio più totale, ha recentemente inserito la previsione dei forni crematori nella programmazione urbanistica, all’interno del piano cimiteriale, per farsi trovare pronta nel caso in cui la Regione pubblichi nuovi bandi per la costruzione di crematori. Continueremo ad opporci a questa possibilità contando sul sostegno dei cittadini.
15 aprile 2022
Anche per il nostro territorio, il Sentiero del Viandante rappresenta una risorsa di grande attrattività per il segmento del turismo lento e del trekking, una fonte di richiamo che sarà ancor più evidente con l’arrivo dell’hestate. Negli anni scorsi le amministrazioni pubbliche, compreso il Comune di Dervio, hanno lavorato molto in questa direzione ed ora si raccolgono finalmente i risultati.
Dal centro di Milano fino alla Svizzera a piedi, percorrendo sempre in sicurezza e lontani dal traffico un itinerario affascinante lungo il Canale della Martesana, l’Adda, il Lago di Como e la valle Spluga fino al passo del San Bernardino. Ora è possibile farlo in totale sicurezza grazie all’apertura del nuovo tratto del Sentiero del Viandante da Lecco ad Abbadia Lariana. Un intervento di sistemazione che rende completamente percorribile agli appassionati di trekking l’intero cammino internazionale “Le Vie del Viandante” . Il percorso parte appunto dal capoluogo lombardo e si snoda attraverso la Valle Mesolcina, la Valchiavenna, il Lago di Como e il fiume Adda fino ad arrivare in Svizzera (San Bernardino).
“Le Vie del Viandante” rappresentano un grande itinerario internazionale di trekking: 220 km di sentieri di cui fanno parte, tra gli altri, la Via San Bernardino, la Via Francisca, la Via Spluga, la Via dei Monti Lariani, il Sentiero del Viandante, la Strada Regia e il Sentiero di Leonardo.
L’inaugurazione del tratto mancante Abbadia-Lecco è avvenuta il 18 maggio, all’inizio della stagione estiva, che permetterà di saggiare le potenzialità turistiche che il completamento del Sentiero potrà regalare al territorio.
L’intervento era atteso da tempo in quanto quest’ultimo tratto di strada era da anni non percorribile, e i lavori per rendere agibile di collegamento tra Lecco e Abbadia Lariana, lungo 7 km, sono stati finanziati dal programma di cooperazione transfrontaliera “Interreg Italia Svizzera”. I fondi sono serviti soprattutto per la messa in sicurezza della montagna, specie nella zona dei Torrioni di Abbadia dove il rischio frane è particolarmente alto: in quel punto è stato installato un sistema di reti paramassi e si è proceduto a interventi di disgaggio in parete. Anche se la curiosità più grande è stata per la scala che ad Abbadia consente di superare le gallerie della strada statale, e che da sempre rappresentava un ostacolo importante.
Per promuovere il Sentiero è stato predisposto il Passaporto del Viandante che sarà disponibile in tutti i punti di informazione, e potrà essere timbrato presso alcuni punti di passaggio sul Sentiero: ogni dieci timbri, uno zaino in regalo. L’iniziativa dovrebbe scattare tra giugno e luglio, il tempo di dotare tutti gli operatori del materiale necessario.
22 maggio 2021
Eccoci ritornare nelle case dei Derviesi con il nostro notiziario. Un anno segnato da un’emergenza sanitaria globale, che ci ha visti chiusi in casa per poterla sfuggire, poi illusi di averla superata, e infine con nuove restrizioni in attesa del liberatorio vaccino. Una pandemia che anche nella nostra comunità ha mietuto lutti, danneggiato l’economia e messo in apprensione tante famiglie per la salute dei propri cari. A causa di ciò che è successo possiamo certo dire che sia cambiato il mondo, e che tante cose forse non torneranno più come prima.
Se invece fissiamo lo sguardo su ciò che avviene a livello di amministrazione locale, dobbiamo purtroppo rilevare come sia cambiato poco o nulla.
L’informazione che ci arriva dal Comune è diventata ancor più smaccatamente di parte. Non c’è più neanche un notiziario comunale, ma mentre alcune notizie ci vengono propinate fino all’eccesso, per contro i Derviesi vengono tenuti all’oscuro su molti altri argomenti anche importanti. E così siamo stati noi a informare la popolazione dell’inaudita idea dei forni crematori, delle modifiche in sordina al PGT, dei ripetuti aumenti delle imposte locali e di tanti altri fatti destinati altrimenti a restare nel silenzio.
La maggioranza ha dimostrato, se possibile, ancora meno rispetto per la democrazia e il nostro ruolo in Consiglio, e anche verso altre istituzioni. In questo notiziario troverete così anche stavolta un campionario esemplificativo di fatti, sempre tratti da delibere comunali, che sono stati ignorati dalla propaganda e che i cittadini quindi non conoscono.
Cerchiamo così di esercitare, pur col poco spazio disponibile, la funzione di controllo che la legge ci affida: chiediamo solo di leggere con attenzione e di aprire gli occhi come hanno già fatto tanti altri Derviesi ormai disillusi. Perché la cura, in questo caso, è stata già inventata da tempo: si chiama democrazia…
28 aprile 2021
Il 23 aprile la Regione ha decretato di NON autorizzare la candidatura del Comune di Dervio a realizzare forni crematori presso il cimitero, autorizzando invece un nuovo forno a Chiari (BS) e il potenziamento di 7 impianti già esistenti. È una grande vittoria per il nostro paese ed è il risultato anche della proposta che abbiamo sottoposto alla Regione tempo fa e del supporto popolare alla petizione promossa dal nostro gruppo e sottoscritta da 1.167 cittadini, con la quale si era dichiarato contrario ai forni a Dervio almeno il 51,1% dei Derviesi (816 firme, e quindi la maggioranza dei 1596 votanti alle ultime elezioni comunali). Ringraziamo tutti coloro che hanno firmato dando una bella dimostrazione di democrazia, negata invece dal Comune che ha impedito anche la possibilità di indire un referendum per dare la parola ai cittadini.
Forti anche del grande appoggio popolare ricevuto dalla petizione avevamo contattato la Regione per illustrare i motivi che rendevano inadeguata la candidatura di Dervio a ospitare l’impianto. Avevamo spiegato tutte le perplessità relative alla segretezza nella quale sono state portate avanti le trattative con chi ha proposto il progetto, al mancato coinvolgimento del Consiglio Comunale e dei cittadini e alla mancanza di molte informazioni, ma anche l’esistenza di elementi sensibili intorno al cimitero, quali numerose abitazioni e strutture pubbliche, la vicinanza dell’impianto di Albosaggia e, non ultima, la lacunosità della domanda presentata dal Comune.
Avevamo poi illustrato alla Regione un criterio matematico che potesse essere d’aiuto per la scelta della migliore collocazione di un crematorio sul territorio nelle province sprovviste di impianti, che considerava, per ogni Comune, la distanza dalle sedi candidatesi ad ospitare un impianto e il numero di cremazioni, ottenendo il totale annuo di chilometri da percorrere per effettuare le cremazioni di ogni Comune in ogni ipotetico impianto: più km. era necessario fare, più la struttura risultava periferica e quindi inadatta.
Era risultato evidente come l’ubicazione logisticamente migliore per un nuovo crematorio non sarebbe stata a Dervio, che anzi sotto il profilo delle distanze sarebbe stata addirittura la peggior scelta tra le candidature presentate.
La passione per il nostro paese ci ha spinto a dare questo nostro contributo, e fortunatamente la Regione ha poi confermato nei fatti le tesi della nostra articolata analisi, sostenuta con le firme della maggioranza dei Derviesi.
Anzi: dalle prime informazioni ricevute la Regione sarebbe andata oltre le nostre previsioni, autorizzando un solo nuovo impianto e 7 ampliamenti di forni esistenti, e quindi applicando una politica di buonsenso che vede la creazione di nuovi impianti solo in ampie zone non ancora servite (e la nostra è già abbondantemente servita da quelli di Albosaggia e Como) e potenziando quelli già esistenti. Quel buonsenso che invece la Giunta di Dervio e la sua maggioranza politica non hanno avuto inviando una candidatura che ha fatto perdere tempo e risorse al Comune di Dervio spaccando il paese con la maggioranza dei cittadini contraria ai forni sul nostro territorio.
23 aprile 2021
Il bilancio comunale 2021 della Giunta Cassinelli vede l’aumento del 23% degli introiti derivanti dall’IMU, pari a 200 mila euro in più a carico dei contribuenti. Un incremento mai visto prima per un’imposta già di per sè poco amata, e che colpirà tutti gli immobili, tranne le abitazioni principali, con l’aumento dell’aliquota dall’8,4 al 9,8 per mille. In un colpo solo Dervio passerà dall'essere uno dei comuni sul lago dove si pagava di meno, grazie alla gestione oculata delle passate amministrazioni, all'essere uno dei Comuni dove si paga di più. Di certo l’incremento non riguarderà solo le cosiddette “seconde case”: lo subiranno anche gli immobili commerciali e industriali (in un sistema economico già provato dall’emergenza covid) e tutte quelle case che, pur senza avere la qualifica di abitazione principale, sono abitate da famiglie comunque residenti o vengono affittate: interesserà quindi tantissime famiglie derviesi. Nel bilancio è previsto in aumento anche l’introito dell’imposta di soggiorno, mentre le entrate dei parcheggi sono aumentate grazie all’esplosione del numero di posti blu, diventati oltre 800 su tutto il territorio e per tutto l’anno. Nel 2020 anche i costi del servizio rifiuti erano aumentati del 14% (48 mila euro) rispetto all’anno precedente, anche a seguito di scelte della nuova amministrazione. Pur se in bolletta l’incremento è stato limitato al 2% da norme governative, il Comune incamera in altri modi la parte restante facendo comunque pagare l’aumento ai cittadini in altre forme...Clicca qui per continuare a leggere
20 aprile 2021
La petizione NO AI FORNI CREMATORI A DERVIO, promossa dal gruppo consiliare “Insieme per Dervio” in collaborazione con decine di cittadini, ha ricevuto finora 1.165 firme, di cui 815 di Derviesi e 350 di non residenti che trascorrono diversi mesi in paese. Il grande successo della petizione (in un periodo che non facilita certo la partecipazione dei cittadini) è certificato dall’adesione di oltre la metà dei votanti alle ultime elezioni (gli 815 Derviesi contrari ai crematori in paese rappresentano infatti già ora il 51,1% dei 1596 voti delle elezioni comunali del 2019) che significa come la maggioranza dei Derviesi sia contraria a questa ipotesi e supporti la nostra iniziativa di contrasto al progetto. Per comprendere il valore di questi numeri, basta pensare che a Cologno Monzese, dove la stessa proposta è stata avversata dalla popolazione, le firme sono state meno di 2 mila su 48 mila abitanti.
Ringraziamo tutti coloro che hanno firmato (anche per tanti altri che non ne hanno avuto la possibilità o non si sono voluti esporre) dando una bella dimostrazione di democrazia diretta, che viene invece negata proprio dall’istituzione comunale, che dovrebbe essere quella più vicina ai cittadini. Forti anche di questo grande appoggio popolare abbiamo contattato la Regione, che sta valutando l’eventuale autorizzazione al progetto, esponendo un’articolata analisi delle motivazioni che rendono inadeguata la candidatura del Comune di Dervio ad ospitare questo impianto.
Una scelta fatta in modo poco democratico
Non abbiamo volutamente considerato motivazioni di ordine politico, pur significative e già esposte in altre sedi, soprattutto riguardo la segretezza nella quale sono state portate avanti per mesi le trattative coi soggetti proponenti il progetto, il mancato coinvolgimento del Consiglio Comunale, di commissioni o consulte comunali e la tardiva o mancata comunicazione, da parte della Giunta, di molte informazioni richieste.
Le norme dicono NO in presenza di elementi sensibili
Dal punto di vista territoriale e paesaggistico abbiamo preso spunto da una delibera regionale, in vigore fino al 2015, che stabiliva che “la realizzazione di un nuovo impianto di cremazione non è ammessa in ambito urbano entro 500 m. da elementi sensibili (asili, ospedali, scuole, ecc.) o in presenza di altre fonti di emissioni inquinanti” e da una delibera del 2015, attualmente vigente, nella quale, pur senza un riferimento puntuale alla distanza minima, viene confermato che “non è ammessa la realizzazione di impianti in prossimità di elementi sensibili (strutture per l’infanzia, sanitarie, ecc.)”. La localizzazione di un tale impianto nel cimitero di Dervio, in un contesto fortemente urbanizzato, sembrerebbe quindi in palese contrasto coi principi affermati dalla Regione a tutela della salute: a Dervio, infatti, in prossimità del cimitero sono compresi, tra gli elementi sensibili, le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, l’asilo nido, l’oratorio, il cinema, il centro diurno per anziani, il parco giochi e numerosi edifici densamente abitati (solo nelle due vie che delimitano l’area cimiteriale risiede circa il 20% della popolazione del paese), nonché, quali elementi con presenza di altre fonti di emissioni inquinanti, alcuni stabilimenti industriali.
La distanza dagli impianti esistenti e dai Comuni serviti
La Regione stabilisce anche che “i criteri localizzativi per i nuovi impianti tengano in considerazione la distanza da impianti esistenti, la viabilità e le distanze ed i tempi di percorrenza adeguati”. ...Clicca qui per continuare a leggere
23 febbraio 2021
Sulla questione della proposta di referendum contro i forni crematori, il sindaco Cassinelli mette ancora una volta in mostra tutte le caratteristiche distintive della sua amministrazione:
1. l‘insofferenza e il poco rispetto per tutte le manifestazioni di democrazia popolare;
2. la non conoscenza o la mistificazione delle regole dell’istituzione di cui fa parte;
3. il continuo tentativo di mettere in cattiva luce l’operato di chi non la pensa come lui.
Il sindaco si è mai chiesto perché, nei 19 anni trascorsi dall’approvazione dello Statuto comunale, nessuno abbia mai chiesto di indire un referendum su temi locali? La risposta è semplice: perché in passato non c’erano mai state proposte così assurde e divisive per il paese come quella che ha fatto lui con i forni crematori…
Nonostante il suo ennesimo tentativo di fare polemiche, la richiesta di indire un referendum non l’ha fatta la minoranza (che non potrebbe nemmeno farla, perché un referendum lo può chiedere solo la maggioranza assoluta dei consiglieri comunali, che noi non abbiamo, oppure il 15% dei cittadini, cioè 391 Derviesi); il referendum l’hanno per l’appunto chiesto dei cittadini, che pensano ed agiscono con la loro testa. E un sindaco dovrebbe rispondere innanzitutto ai cittadini, cosa che in questi due anni non ha ancora iniziato a fare.
Quanto al regolamento... Clicca qui per continuare a leggere
13 febbraio 2021
Nel consiglio comunale di ieri la maggioranza ha messo in scena un’altra indegna pagina adottando una variante al PGT, il documento di programmazione urbanistica da cui dipendono gli interventi sul territorio, avviata senza alcun confronto democratico, con documenti pieni di errori tecnici e contraddizioni politiche, ma soprattutto con contenuti sui quali l’attuale maggioranza, in campagna elettorale, si era espressa molto negativamente, e che ora ha invece tranquillamente approvato dopo avere molto peggiorato, stando ai criteri che loro stessi avevano propagandato, i relativi contenuti.
Occorre dire che anche la passata amministrazione aveva avviato una variante al PGT, informando però per tempo i cittadini e con contenuti molto meno impattanti di quella adottata ieri, ma la nuova Giunta l’ha prima annullata per poi ripresentarla con norme più favorevoli ad alcuni privati (maggiori volumetrie e minori vincoli) e penalizzanti per gli interessi pubblici.
La variante, adottata in gran fretta dalla sola maggioranza, che ha pensato di liquidarla in Consiglio con poche parole, senza rispondere alle richieste della minoranza e senza nemmeno dare la parola al tecnico incaricato, non è stata discussa in 20 mesi da nessun organo di partecipazione dei cittadini (gli stessi consiglieri l’hanno ricevuta solo 4 giorni prima), e i passaggi con cui è stata impostata sono stati accuratamente nascosti ai Derviesi, limitando la pubblicità degli atti ai soli obblighi di legge: una circostanza che fa riflettere se confrontata con la propaganda che la Giunta ha riservato a iniziative di importanza molto minore.
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27 gennaio 2021
Visto che da oltre un mese abbiamo chiesto informazioni sull’argomento, senza ricevere risposte, abbiamo presentato un’interrogazione urgente nel Consiglio Comunale del 28 novembre con delle richieste molto precise, sollecitate anche da tantissimi Derviesi. Il sindaco ha cercato di impedire che l’interrogazione venisse letta, e non ha comunque risposto con la precisa scelta politica di non parlare di questo argomento nella sede istituzionale più alta, che è quella del Consiglio Comunale. Invitiamo tutti i Derviesi a leggere l’interrogazione cliccando qui ed a leggere il nostro commento sulla vicenda, e li informiamo che, solo grazie al nostro intervento, il sindaco ha promesso che entro 5 giorni ci farà avere le risposte che i Derviesi attendono.
I documenti sui forni crematori contraddicono le dichiarazioni del sindaco: la progettazione è in corso per essere presentata entro fine anno?
Le dichiarazioni del sindaco Cassinelli sulla proposta di realizzare a Dervio dei forni crematori ci hanno ulteriormente sconcertato. Dopo aver preso atto dei commenti negativi di gran parte dei Derviesi, il sindaco ha diffuso video (anche sui canali istituzionali, approfittando della sua posizione) ed è intervenuto sulla stampa con affermazioni che non corrispondono a quanto riportano i documenti conservati in Comune, di cui la popolazione è stata tenuta all’oscuro fino all’intervento del gruppo consiliare di minoranza...
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28 novembre 2020
Nel Consiglio Comunale del 20 novembre, il gruppo di minoranza “Insieme per Dervio” si è astenuto sulla votazione del Piano per il diritto allo studio, in quanto il piano proposto quest’anno risulta molto simile a quello dello scorso anno, che a sua volta era la fotocopia di quello della passata amministrazione. Questo da una parte ci ha fatto piacere, perché se dopo due anni abbiamo ancora ritrovato in questo piano dei contenuti davvero molto simili significa che anche in questo settore la passata amministrazione non aveva lavorato poi così male, ma significa anche che non sono state proposte grandi novità, anche in considerazione del delicato periodo che stiamo vivendo e che soprattutto le scuole stanno subendo in maniera importante. Abbiamo poi votato a favore degli accordi di programma sovracomunali nei settori dei servizi sociali, mentre abbiamo espresso un voto nettamente contrario alla variazione di bilancio che destina risorse comunali (pari a 2.700 euro al mese) per la creazione di un "ufficio di staff" del sindaco, cioè un organo prettamente politico, solitamente presente in comuni di ben altre dimensioni, per il quale è prevista l’assunzione di un collaboratore scelto direttamente dal sindaco stesso, senza procedure di concorso, che verrà adibito a funzioni che abbiamo chiesto di conoscere ma che non ci sono state adeguatamente spiegate. Pensiamo che per il Comune di Dervio sia invece molto più importante ripristinare la figura del principale garante della legalità dell'azione amministrativa, cioè di un segretario comunale a tempo pieno, al quale invece la nuova amministrazione ha volutamente rinunciato subito dopo il suo insediamento, causando grossi problemi al funzionamento della macchina amministrativa che non potranno certo essere risolti dal "portaborse" del sindaco...
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21 novembre 2020
Alcune persone ci hanno riferito informazioni certe su un progetto che la Giunta Cassinelli starebbe portando avanti da mesi, totalmente all'insaputa della popolazione, del consiglio comunale e di qualsiasi organo di partecipazione democratica.
Si tratta della costruzione a Dervio di una grande struttura per la cremazione dei defunti, dotata di più forni crematori, che verrebbe realizzata vicino al cimitero (espropriando terreni di proprietà privata) e servirebbe almeno tutta la provincia di Lecco, dove non esistono attualmente strutture simili, con la previsione di un numero annuale di cremazioni individuabile nell’ordine di grandezza delle migliaia, ed il possibile utilizzo dei forni anche per la cremazione di animali.
L'intervento sarebbe stato proposto da un imprenditore immobiliare proveniente da fuori regione, con il quale il Comune potrebbe poi trovarsi, in un certo qual modo, "in società".
(nella foto l'impianto crematorio di Como) ...
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21 ottobre 2020
Insieme a decine di altri cittadini esterrefatti, abbiamo assistito alle operazioni per rimuovere i detriti legnosi che galleggiavano sulla superficie del lago a seguito delle ultime piogge. Un intervento che in passato è stato fatto decine di volte, nei tempi e nei modi più corretti, con ottimi risultati e senza arrecare ulteriori danni al territorio. Quello che è accaduto questa volta, con l’utilizzo di mezzi meccanici e senza alcuna particolare accortezza, ha invece determinato ingenti danni al patrimonio pubblico, rovinando la bella passeggiata del lungolago e anche alcune imbarcazioni di privati cittadini.
Nel Consiglio Comunale del 13 ottobre quindi abbiamo presentato la seguente interrogazione.
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13 ottobre 2020
Lo scampato pericolo di sabato scorso, con la pioggia terminata appena in tempo per scongiurare l’esondazione del Varrone, ha riportato alla mente la disastrosa alluvione del 12 giugno 2019.
Sono ormai trascorsi 500 giorni, ma una volta superata l’emergenza non è successo quasi nulla. I privati attendono ancora eventuali risarcimenti, le ultime ringhiere lungo il fiume sono state sostituite da poco, l’argine presso la foce è stato ulteriormente distrutto dalle acque, il letto del Varrone è ancora ingombro di sassi e ghiaia.
In questi 500 giorni abbiamo sentito fiumi di parole, ma non è successo quasi nulla. Si evocano colpevoli, si lanciano allarmi, ma i lavori di ripristino, ormai davvero indispensabili, non si vedono ancora. Si danno colpe alla Regione, all’Enel, alla diga, ma i documenti ufficiali del Comune dicono anche altre cose.
Più di un anno fa il Comune aveva ricevuto un contributo per rifare le ringhiere divelte dal fiume, eppure il progetto è stato approvato dalla Giunta solo nel gennaio 2020 e gli ultimi lavori erano ancora in corso in questi giorni.
Per rifare l’argine presso la foce, il Comune ha speso 26 mila euro subito dopo l’alluvione, ma le opere realizzate hanno resistito pochi giorni, prima che il fiume lo distruggesse nuovamente (14 mesi fa) e che la piena della settimana scorsa si portasse via un altro bel pezzo di argine. I soldi per un secondo intervento, comprensivo anche del dragaggio di materiale dal letto del fiume, sono stati dati dalla Regione al Comune già da 6 mesi, il progetto è stato approvato ma i lavori per ricostruire l’argine e dragare l’alveo, a 500 giorni dall’alluvione del giugno 2019, non sono ancora stati avviati.
Il tempo passa, ma i problemi restano da risolvere. ...
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8 ottobre 2020
A Dervio siamo tornati a fare quasi tutto, con le dovute misure di sicurezza, ma non possiamo entrare in biblioteca come succede ormai in tutti gli altri comuni. La nostra interrogazione urgente ha chiesto alla Giunta Comunale di riaprire al più presto la biblioteca, ma purtroppo non abbiamo avuto risposta...
Nel Consiglio Comunale del 29 settembre quindi abbiamo presentato la seguente interrogazione.
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29 settembre 2020
Nel Consiglio Comunale del 23 luglio, insieme alle mozioni sulla riqualificazione della piazza e dell'acciottolato di Corenno e a quella sulla realizzazione della struttura a servizio degli eventi al parco Boldona, il gruppo di minoranza “Insieme per Dervio” ha formulato una mozione per chiedere a Trenord il ripristino della fermata a Dervio del treno 2550 con arrivo a Colico alle 7.47 a beneficio degli studenti derviesi dell’IIS “Marco Polo” per far fronte alle misure di distanziamento sociale richieste dal periodo di emergenza sanitaria Covid-19.
La mozione riguarda la situazione che a settembre si troveranno ad affrontare le 21 famiglie di Dervio (più 5 della Valvarrone) i cui figli frequentano le superiori al Marco Polo di Colico. A causa delle regole sul distanziamento sociale seguite all'emergenza sanitaria Covid-19, il bus (sostitutivo del treno) in partenza alle 7.36 da Dervio subirà probabilmente un dimezzamento della capienza, come al momento sembra previsto per tutti i mezzi del trasporto scolastico. I 26 studenti che salgono a Dervio si troverebbero quindi nell'impossibilità di salire su un bus dove sarebbero già presenti almeno una trentina di persone. Per evitare agli studenti di arrivare a Colico un'ora prima dell'inizio delle lezioni c'è una soluzione, che è quella di far fermare a Dervio il treno 2550 che arriva a Colico alle 7.47.
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22 luglio 2020
Nel Consiglio Comunale del 23 luglio, insieme alle mozioni sulla riqualificazione della piazza e dell'acciottolato di Corenno e a quella sul ripristino della fermata del treno per gli studenti derviesi al Marco Polo di Colico, il gruppo di minoranza “Insieme per Dervio” ha formulato una mozione per chiedere a Trenord il ripristino della fermata a Dervio del treno 2550 con arrivo a Colico alle 7.47 a beneficio degli studenti derviesi dell’IIS “Marco Polo” per far fronte alle misure di distanziamento sociale richieste dal periodo di emergenza sanitaria Covid-19.
La mozione chiede alla Giunta che il progetto definitivo per la realizzazione di una casetta polifunzionale di supporto agli eventi presso il parco Boldona, già pervenuto a questa Amministrazione nel corso del 2019 e finanziato nel bilancio di previsione dell’esercizio 2019, venga inserito nel bilancio di previsione dell’esercizio 2020, finanziandola con l’applicazione di una quota dell’avanzo di amministrazione maturato nell’esercizio 2019 e derivante dalla mancata esecuzione di tale opera, ovvero con altri fondi propri.
L’intervento permetterebbe di riqualificare l’area manifestazioni all’interno del parco Boldona eliminando i due antiestetici e vetusti container presenti e sostituendoli con una funzionale struttura in muratura, in continuità con l’esistente struttura dei servizi pubblici, che potrà essere utilizzata per tutte le attività di supporto agli eventi organizzati dalle associazioni derviesi.
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22 luglio 2020
Nel Consiglio Comunale del 23 luglio, insieme alle mozioni sul ripristino della fermata del treno per gli studenti derviesi al Marco Polo di Colico e a quella sulla realizzazione della struttura a servizio degli eventi al parco Boldona, il gruppo di minoranza “Insieme per Dervio” ha formulato una mozione per chiedere a Trenord il ripristino della fermata a Dervio del treno 2550 con arrivo a Colico alle 7.47 a beneficio degli studenti derviesi dell’IIS “Marco Polo” per far fronte alle misure di distanziamento sociale richieste dal periodo di emergenza sanitaria Covid-19.
La mozione chiede alla Giunta che il progetto definitivo per la riqualificazione complessiva della piazza Garibaldi, delle vie IV Novembre e Pedrera e del parcheggio lungo via Badoglio a Corenno, già approvato dalla Giunta Comunale con delibera n. 53 del 01/07/2019 e finanziato interamente nel bilancio di previsione dell’esercizio 2019, venga inserito nel programma annuale delle opere pubbliche dell’annualità 2020 e nel bilancio di previsione dell’esercizio 2020, finanziandolo con l’applicazione di una quota dell’avanzo di amministrazione maturato nell’esercizio 2019 e derivante dalla mancata esecuzione di tale opera.
L’intervento permetterebbe di riqualificare complessivamente l’acciottolato del borgo di Corenno, attualmente in cattivo stato di conservazione e in alcuni tratti mancante.
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22 luglio 2020
Nel Consiglio Comunale del 10 giugno, insieme alle interrogazioni sulla quarantena dei vigili e a quella sulla situazione dei rimborsi per i danni dell’alluvione, il gruppo di minoranza “Insieme per Dervio” ha formulato un’interrogazione sui ritardi nei lavori per la posa della fibra ottica.
Tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 erano stati avviati i lavori per la posa dei cavi della fibra ottica in rete sotterranea su gran parte del territorio comunale (circa una settantina tra vie e piazze) utilizzando cavidotti e infrastrutture di rete già esistenti o con nuovi scavi in sezione limitata, e in tale periodo i lavori sono stati monitorati con cadenza settimanale dall’Amministrazione Comunale portando al completamento di buona parte degli stessi. Per la conclusione dei lavori è necessario il posizionamento di un manufatto, una sorta di container, da cui possa diramarsi il “cavo principale” che alimenterà tutti i cavidotti e renderà effettivamente disponibile il servizio a beneficio della popolazione, e il 4 giugno 2019, nel passaggio di consegne al nuovo sindaco, era stata manifestata la necessità di individuare un’area per il posizionamento del container, preferibilmente presso l’area adiacente al cimitero che era già stata visionata in precedenza insieme ai responsabili di Open Fiber, il consorzio che ha in carico l’esecuzione dei lavori. Il 2 ottobre 2019 Open Fiber inviava all’Amministrazione Comunale una proposta di individuazione congiunta del punto in cui posizionare il container, con il testo della relativa delibera da approvare da parte della Giunta, e solo il 10 marzo 2020 la Giunta Comunale approvava, con un notevole ritardo, la delibera di concessione in comodato di un’area di 40 mq. attigua al cimitero ove posizionare il container come richiesto, sostituita poi il 15 maggio 2020 da una nuova delibera di Giunta, sempre per la concessione della stessa area. Risultano quindi trascorsi 12 mesi senza che questi lavori abbiano visto apprezzabili e concreti passi avanti
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12 giugno 2020
Nel Consiglio Comunale del 10 giugno, insieme alle interrogazioni sulla quarantena dei vigili e a quella sui ritardi nei lavori per la fibra ottica, il gruppo di minoranza “Insieme per Dervio” ha formulato un’interrogazione sui rimborsi attesi da famiglie ed aziende derviesi per i danni causati dall’alluvione esattamente un anno fa.
Dato che il 12 giugno ricorre l’anniversario dell’alluvione che un anno fa colpì molto duramente il paese, considerato che il ricordo di questi eventi potrà essere l’occasione anche per sollecitare gli enti superiori a mantenere le promesse effettuate, nei giorni immediatamente successivi, relativamente ai rimborsi da corrispondere a famiglie ed imprese che avevano subito ingenti danni, abbiamo chiesto al Sindaco di conoscere quali attività siano state intraprese dall’Amministrazione Comunale di Dervio, nei confronti di tutti gli enti sovracomunali interessati, per sollecitare la corresponsione dei rimborsi spettanti a famiglie ed imprese derviesi per i danni subiti dall’alluvione del 2019, con quali tempistiche e modalità tali rimborsi verranno effettivamente corrisposti alle famiglie ed alle imprese derviesi che ne hanno diritto e, in subordine, qualora sia stato eventualmente già verificato che non ci saranno interventi da parte degli enti superiori, se l’Amministrazione Comunale intenda attivare qualche forma di rimborso per i danni subiti da famiglie ed imprese derviesi durante l’alluvione del 2019. La risposta del Sindaco è stata che la responsabilità è della Regione Lombardia, che non ha saputo finora rispondere se e quando arriveranno le risorse richieste.
12 giugno 2020
Nel Consiglio Comunale del 10 giugno, insieme alle interrogazioni sulla situazione dei rimborsi post alluvione e a quella sui ritardi nei lavori per la fibra ottica, il gruppo di minoranza “Insieme per Dervio” ha formulato un’interrogazione sulle procedure di protezione attuate per i dipendenti comunali contro i rischi di contagio da Corona Virus, in relazione ad un episodio del 7 maggio nel quale, come riportato dal comunicato della stessa polizia locale, 3 vigili si erano recati per dei rilievi presso l'abitazione di una persona per scoprire solo dopo che fosse sottoposta ad isolamento e sorveglianza domiciliare per il Corona Virus, circostanza che portava poi anche i tre vigili coinvolti ad essere posti in quarantena al proprio domicilio.
Nell’interrogazione abbiamo manifestato la nostra solidarietà alle persone coinvolte. Ma ci siamo chiesti anche un’altra cosa: considerato che il Sindaco riceve quotidianamente dalle autorità sanitarie una relazione sull’andamento del Corona Virus con l’elenco nominativo delle persone contagiate, in quarantena o sottoposte a misure sanitarie restrittive, e che è il responsabile della Polizia Locale, gli abbiamo chiesto se dall’inizio dell’emergenza Corona Virus siano state adottate procedure tali da impedire ai vigili in servizio esterno ogni contatto non adeguatamente protetto con persone contagiate o in quarantena, e come venga verificata preventivamente l’identità delle persone che i dipendenti debbano incontrare nell’espletamento delle proprie funzioni e l’eventuale loro presenza nell’elenco delle persone contagiate, in quarantena o sottoposte ad altre misure sanitarie restrittive. Tali verifiche dovrebbero essere finalizzate ad evitare ogni contatto non adeguatamente protetto tra i dipendenti comunali e persone che possano eventualmente generare, anche involontariamente, un contagio
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12 giugno 2020
Sulla vicenda della querela ricevuta, il sindaco manipola ancora una volta la realtà a proprio piacimento: non è vero che il giudice abbia risposto che “il fatto non sussiste”: il fatto c’è stato e nemmeno il giudice ha detto il contrario. Chi aveva visto la foto pubblicata dal sindaco aveva immediatamente capito come non si trattasse affatto dell’ufficio in Municipio che avevo appena lasciato, ma di un altro ufficio dove c’erano in bella mostra degli oggetti presi dagli armadi e buttati volutamente in disordine, e quindi come tutta la vicenda fosse una messinscena, risultata purtroppo la prima di una lunga serie. Si tratta quindi di una mistificazione della realtà con intenzioni diffamatorie, anche se dal punto di vista penale non è risultata sanzionabile.
La querela è l’unica possibilità concessa dalla legge per cercare di difendersi dalle diffamazioni ricevute, una reazione a cui siamo costretti dalle continue provocazioni che partono in modo gratuito dal sindaco, come mai era accaduto in passato. Ma non potrebbe semplicemente amministrare il paese come ha fatto chiunque l’abbia preceduto?
E’ facilmente dimostrabile come ci siamo sempre e soltanto limitati a rispondere alle provocazioni ricevute (e neanche a tutte!), e non il contrario. Una cosa ben diversa è invece il diritto di stimolare e criticare l’azione amministrativa quando riteniamo che possa essere migliorata, un diritto che continueremo ad esercitare in quanto viviamo fortunatamente in una democrazia. E’ un diritto che da sempre è prerogativa delle minoranze ma che evidentemente ora dà fastidio, e contro il quale vengono usati argomenti che non c’entrano nulla con le questioni che solleviamo di volta in volta, ma servono solo a cercare di offenderci, screditarci ed intimidirci, nella speranza (vana) di metterci a tacere. E’ vietato disturbare il manovratore è un ordine che deve andare bene solo nei confronti di chi guida un autobus
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6 giugno 2020
La lettera aperta dell’ex sindaco Macchi a sostegno dell’Amministrazione Cassinelli solleva una questione reale, relativa ai problemi riscontrati nell’azione della nuova Amministrazione Comunale di Dervio, ma parte da un’analisi francamente lontana dalla realtà.
Se la maggioranza è in difficoltà nel portare avanti la propria attività non è certo per colpa della minoranza, che non avrebbe nemmeno i numeri per impedirglielo. E questo un ex sindaco come Macchi lo sa sicuramente. E’ facilmente dimostrabile come non esista un solo atto comunale la cui esecuzione sia stata finora impedita o ostacolata dalla minoranza, che ha semplicemente sollevato, in sedi opportune come il Consiglio Comunale, alcune perplessità o critiche in maniera assolutamente legittima, come in democrazia è permesso fortunatamente di fare e come è sempre successo anche nel Consiglio Comunale di Dervio (e da parte di altre minoranze del passato con toni decisamente più accesi). Quando ha voluto, la maggioranza ha esercitato la propria legittima forza numerica per portare avanti le proprie idee, mentre quando ha accettato qualche suggerimento ha dimostrato come anche le nostre proposte fossero costruttive e meritevoli di accoglimento.
Se la maggioranza non riesce a portare a termine qualche attività dovrebbe piuttosto ricercarne il motivo nella propria capacità o esperienza, in alcuni errori che ha commesso e a cui ha dovuto successivamente porre riparo, oppure nel fatto di voler portare avanti alcune iniziative senza aver preliminarmente verificato a fondo l’incidenza di leggi e regolamenti.
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4 giugno 2020
Nella rivoluzione che ha trasformato in parcheggi a pagamento oltre il 90% dei posti auto del paese, la nuova Giunta di Dervio ha deliberato che la via Don Penati ospiti sulla carreggiata altri 25 nuovi parcheggi blu nel tratto compreso tra l’incrocio col Viale degli Alpini e il ponte. La strada è diventata quindi a senso unico, visto che la carreggiata è stata occupata per metà dai nuovi posti auto. Con le aggiunte degli ultimi giorni i parcheggi a pagamento superano così la stratosferica cifra di 800 posti, a fronte di poche decine di posti liberi. La scelta che ha portato all’istituzione del senso unico in via Don Penati risulta francamente incomprensibile per il centinaio di residenti e per tutti coloro che dispongono di accessi sulla strada, che potranno entrare nelle proprie abitazioni solo compiendo il chilometrico giro del lungolago (col rischio poi di incrociare i camion in via Fermi) o, peggio, passando dalla provinciale 72, con un aggravio di tempi, costi, traffico e inquinamento. Il tutto solo per assecondare la volontà della Giunta di disporre di nuovi posti auto a pagamento che verranno usati pressoché soltanto nei weekend estivi (chi abita in zona sa bene che la piazza del mercato è quasi completamente libera per almeno 9 mesi all’anno) ma che costringeranno a compiere un lungo giro ogni giorno dell’anno, visto che i parcheggi blu sono diventati permanenti, con costi valutabili in diverse decine di euro all’anno solo di benzina...
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2 giugno 2020
Anche sui parcheggi a pagamento emerge quello che ormai è il “marchio di fabbrica” della nuova Giunta: grande confusione (finora già 3 delibere per aggiornare ripetutamente l’elenco dei parcheggi blu), nessun esame delle proposte nelle tanto sbandierate consulte e commissioni comunali e un colpevole ritardo nella comunicazione ai cittadini, che solo da pochi giorni iniziano a intuire la rivoluzione che li attende, senza essere stati informati di tutte le vie dove i parcheggi diventano a pagamento (ma si fa prima a dire che saranno quasi tutti quelli esistenti, visto che dagli “storici” 262 posti del lungolago si passa ad almeno 758 in tutto il paese) e che difficilmente riusciranno tutti ad ottenere entro il 31 maggio i necessari pass. In molti, quindi, saranno costretti nei primi giorni a pagare la sosta (aumentata anch’essa a 1,50 euro all’ora) per un “diritto” già compreso nel pass che poi comunque pagheranno. Per i Derviesi si tratterà di una nuova tassa annuale (istituita in un periodo davvero poco indicato a causa dell’emergenza in atto), perché i posti auto saranno gli stessi di prima; quando residenti e villeggianti avranno il pass parcheggeranno dove l’hanno sempre fatto, e i posti, a differenza di quanto crede qualcuno, mancheranno dove sono sempre mancati; anzi: in alcune zone potrebbero ulteriormente diminuire...
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28 maggio 2020
Sabato 9 maggio il Sindaco di Dervio è stato costretto a convocare d’urgenza un nuovo consiglio comunale per approvare il bilancio di previsione (l’atto più importante dell’anno, da cui discendono tutte le attività amministrative) per sanare l’errore commesso nella seduta dell’11 aprile.
In tale occasione il bilancio non era stato messo in votazione e la riconvocazione del Consiglio, come recita la nuova delibera, è stata necessaria per eliminare potenziali controversie che avrebbero potuto verificarsi. Un problema formale che rischiava di diventare sostanziale nel momento in cui qualsiasi soggetto interessato da provvedimenti comunali conseguenti avrebbe potuto fare ricorso, in quanto tali atti sarebbero stati assunti sulla base di un bilancio di previsione non approvato. L’errore ha provocato comunque problemi a catena alla macchina comunale, che dovrà probabilmente riadottare i provvedimenti già assunti (dalla mancata approvazione del bilancio dell’11 aprile ce ne sono stati almeno 35).
Al di là dell’errore commesso, di per sé grave e che in passato non era comunque mai successo, la situazione ha fatto emergere ulteriori problematicità. Il Consiglio Comunale è infatti stato convocato il giorno prima per il giorno dopo, attraverso l’invio di una mail ai consiglieri senza alcun avviso di avvenuta ricezione o di consegna...
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11 maggio 2020
Corenno: un ticket che potrebbe non pagare nessuno, ma che costerà caro ai Derviesi!
Il consiglio comunale convocato il sabato di Pasqua ha approvato l’istituzione del ticket per accedere a Corenno, con un grande pasticcio che espone il Comune al rischio di ricorsi.
Le autorizzazioni per qualsiasi iniziativa a Corenno vengono lasciate a sindaco e vicesindaco, che potranno decidere in modo discrezionale chi possa effettuare una qualsiasi attività, se debba avvenire a pagamento e per quale importo.
In un’altra delibera, questa volta della Giunta, c’è una frase che affossa qualsiasi velleità del ticket: “verranno esentati tutti coloro che, per recarsi in luoghi pubblici o privati, debbano necessariamente attraversare Corenno”.
Ma chi mai attraverserà Corenno per motivi diversi da quello di recarsi in luoghi pubblici o privati? Ovviamente nessuno, perché in qualsiasi posto del mondo si va per accedere a luoghi pubblici o privati. E quindi chi dovrebbe pagare il ticket, secondo le regole fissate dal Comune stesso? Nessuno!
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13 aprile 2020
Tra gli emendamenti al bilancio di previsione del Comune per il 2020 abbiamo proposto anche diverse iniziative per aiutare
a superare la crisi indotta dall'emergenza sanitaria del Coronavirus (qui l'estratto con queste proposte)
con la creazione di un Fondo di solidarietà “Dervio oltre l’emergenza” con diverse misure per sostenere famiglie ed imprese in questo periodo di crisi tra cui: servizio estivo di recupero scolastico per gli studenti in difficoltà segnalati dalle scuole, gestito per fasce d’età da insegnanti qualificati;
incremento servizi a domicilio per anziani o persone in situazioni di fragilità, attraverso associazioni di volontariato o col potenziamento della convenzione con “La Sosta”;
costituzione di un magazzino di attrezzature per emergenze sanitarie o di altro tipo (ad esempio DPI, mascherine, ecc.) da assegnare alla Protezione Civile comunale e ai soggetti più esposti o fragili;
realizzazione di un'infrastruttura di rete a servizio delle emergenze per poter effettuare dal municipio incontri in video conferenza e distribuire servizi alla popolazione;
contributo di sostegno alle attività economiche che siano state danneggiate dall’emergenza sanitaria in corso o che abbiano volontariamente operato la chiusura per favorire una minore diffusione del virus.
Nel Consiglio Comunale dell'11 aprile gli emendamenti sono stati tutti respinti dalla maggioranza
23 marzo 2020
In vista dell'approvazione del bilancio di previsione del Comune per il 2020, come previsto dal Regolamento Comunale di Contabilità abbiamo proposto numerosi emendamenti (qui il documento completo) allo scopo
di migliorare in modo costruttivo i contenuti del bilancio stesso. Le nostre proposte riguardano l'inserimento nel piano triennale delle opere pubbliche della riqualificazione della piazza e delle vie di Corenno, la sistemazione del secondo piano della biblioteca
e la riqualificazione della palestra comunale; la creazione di un Fondo di solidarietà “Dervio oltre l’emergenza” con diverse misure per sostenere famiglie ed imprese in questo periodo di crisi;
la realizzazione di nuove tubazioni delle acque bianche in via Folla; l'acquisto di un nuovo impianto microfonico e di registrazione per la sala consiliare; iniziative contro la ludopatia e
per il gemellaggio con Rousinov; l'eliminazione del ticket per l'accesso a Corenno e l'incremento della presenza del segretario comunale. <
Nel Consiglio Comunale dell'11 aprile gli emendamenti sono stati tutti respinti dalla maggioranza
23 marzo 2020
Il sindaco non ha perso una nuova occasione per accusare gratuitamente e immotivatamente la passata amministrazione, strumentalizzando anche il problema dello spaccio di droga sul territorio e approfittando del momento di notorietà mediatica conseguente a una recente operazione delle forze dell’ordine. In particolare, è molto grave l’esternazione di Cassinelli secondo cui “gli ex amministratori e in particolare l’ex sindaco affermavano che non vi era alcun problema”. Davvero non capiamo come possa dire una cosa così grave quanto immotivata. La passata amministrazione non solo non ha mai negato il problema, ma si è impegnata con le forze dell’ordine per cercare di risolverlo, almeno quanto l’amministrazione attuale, con la sola differenza di non aver attinto a piene mani al supporto della propaganda mediatica alla quale questi ultimi mesi ci hanno abituato. Clicca qui per continuare a leggere
3 febbraio 2020
La proposta di ticket per accedere a Corenno trova contrari allo stesso modo turisti e Derviesi, tanto che una petizione spontanea di un gruppo di
residenti (che si può trovare sul sito
www.change.org) è stata sottoscritta in pochi giorni da centinaia di persone.
Il ticket è stato proposto dalla Giunta contro le norme del buon senso, stabilendone già la data di avvio e acquistando la casetta per la biglietteria prima di discutere
il regolamento che dovrebbe disciplinarne la riscossione, che non è ancora passato in Consiglio Comunale, nelle commissioni consiliari o nelle consulte, nonostante
le richieste in tal senso. Sarebbe stato più corretto discuterne nelle sedi istituzionali prima di annunciarlo alla stampa, ma il metodo utilizzato sembra più orientato
a farsi pubblicità, come è successo per altre iniziative della nuova amministrazione. In questo articolo
spieghiamo alcuni dei motivi per cui è una scelta sbagliata.
20 gennaio 2020
Il notiziario comunale DervioInforma ha ripreso le pubblicazioni dopo 7 mesi con la nuova amministrazione. Con più pagine rispetto al passato
(ma per metà riempite di immagini), non più stampato su carta riciclata e più costoso per le casse comunali, ma per la prima volta in 29 anni, per scelta della nuova Giunta,
senza la voce della minoranza (che in Consiglio rappresenta il 41% dei Derviesi). Visto che la maggioranza monopolizza già l’informazione comunale, tale decisione non fa che
confermare il concetto di “democrazia” della nuova amministrazione (già testimoniato da numerosi episodi) e costringe il gruppo di minoranza a pubblicare un proprio foglio,
autofinanziato, per farvi arrivare anche la nostra voce. Ma sul nuovo DervioInforma, nel quale gran parte dei contenuti non sono stati neppure condivisi con la redazione
del notiziario, non troverete nemmeno… le notizie, o almeno molte di esse: potrebbe apparire strano, perché la presenza mediatica dell’amministrazione è sovrabbondante,
sulla stampa, sui cellulari, sui social network e sul notiziario, ma riguarda solo alcune attività comunali. Mentre su certi argomenti l’informazione è ossessiva e sconfina
nella propaganda, su altri, invece, il silenzio è totale, come se certe notizie non debbano essere portate a conoscenza dei cittadini. Di tutti i fatti che vi raccontiamo
qui,tratti da documenti pubblici, troverete infatti poche tracce su DervioInforma, sui giornali e nei
comunicati dell’amministrazione. Lasciamo a voi (e)lettori il piacere di scoprire il perché…
18 gennaio 2020
Anche sulla questione acqua il sindaco Cassinelli, pur avendo altri argomenti a disposizione, ha voluto tirare in ballo la passata amministrazione finendo per dire delle cose non vere.
Il sindaco afferma che le ultime analisi effettuate dal Comune sulle fontane della Sedeia e di via Valvarrone risalirebbero al 2010. È falso, visto che poi cita analisi del 2016. Ma allora perché dirlo? Dice anche che il Comune non ha effettuato impegni di spesa per analisi dopo il 2010: ma per forza, dal 2010 è subentrata nella gestione dell’acquedotto la società intercomunale Lario Reti, che ha effettuato periodicamente e gratuitamente le analisi sull’acquedotto comunale ma anche, su richiesta della precedente amministrazione, su fontane alimentate da altre sorgenti.
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7 settembre 2019
Abbiamo presentato in Consiglio Comunale una mozione per chiedere che venga allestito e reso fruibile nel tempo più breve possibile,
anche in forma provvisoria entro l’estate, un parcheggio per auto nell’area che RFI spa (Rete Ferroviaria Italiana) ha concesso in comodato gratuito
al Comune di Dervio con la proposta di contratto ricevuta in data 12.04.2019 ed approvata con delibera di Giunta n. 43 del 17.05.2019, in considerazione
del fatto che tale area permetterebbe la sosta a diverse decine di auto con importanti benefici per la zona della Foppa, molto utilizzata in estate
per la balneazione, ma anche per il centro paese, distante poche decine di metri e raggiungibile attraverso il sottopassaggio pedonale ubicato sotto la ferrovia.
L'Amministrazione non ha ritenuto di non approvare la nostra proposta. L'area non è stata ancora resa fruibile.
22 luglio 2019
Abbiamo presentato un'interrogazione in Consiglio Comunale all’Assessore al Turismo per chiedere quali azioni si intendono intraprendere presso la proprietà
per favorire nei tempi più rapidi possibili, stante la stagione turistica ed estiva già iniziata, la riapertura della piscina pubblica presso l’”Oasi del Viandante”,
che ha sempre funzionato nel periodo estivo, e che in virtù di una convenzione con il Comune ha sempre permesso la fruizione ai Derviesi a tariffe scontate rispetto
ai non residenti, e che quest’anno la struttura risulta chiusa, determinando un impoverimento dei servizi offerti ai turisti ma anche ai Derviesi, e verificato inoltre che l’area
circostante, convenzionata di uso pubblico, è comunque attualmente in uno stato di cattiva manutenzione, e che per tutti questi motivi l’immagine turistica del nostro territorio ne risente in modo molto negativo.
La piscina non ha più riaperto.
1 luglio 2019
Abbiamo presentato un'interrogazione in Consiglio Comunale all’Assessore all'Ecologia per chiedere con quali modalità e tempistiche si intenda procedere
alla pulizia da materiale legnoso e rifiuti delle spiagge sul territorio comunale, che da fine maggio a più riprese il territorio comunale è stato interessato da precipitazioni
meteoriche che hanno portato all’ingrossarsi dei fiumi con conseguente riversamento di materiale legnoso e rifiuti vari sulle spiagge comunali, e che tale materiale ad oggi
giace ancora in buona parte sulle spiagge arrecando un danno all’immagine turistica del territorio e impedendo la fruizione ordinata e sicura delle spiagge ai bagnanti.
La richiesta è stata accolta e la pulizia delle spiagge è stata successivamente effettuata in data 7 luglio.
1 luglio 2019
Abbiamo presentato un'interrogazione in Consiglio Comunale all’Assessore ai Servizi Sociali per chiedere in quale modo, verificato che nel corso della
precedente settimana la gestione della Fondazione Paruzzi avrebbe manifestato l’intenzione di recedere dalla gestione del servizio di consegna pasti agli anziani, si intendesse
procedere per la gestione quotidiana di tale indispensabile servizio per la popolazione anziana.
Ci è stato risposto che sarebbe stato fatto un appalto per assegnare tale servizi ad un nuovo soggetto. Tale appalto non è stato poi effettuato ma si è proceduto ad una serie
di proroghe temporanee dell'incarico di consegna dei pasti tramite una cooperativa.
1 luglio 2019