Ticket di Corenno: un “successo” solo se non si considerano le spese!

Ticket di Corenno: un “successo” solo se non si considerano le spese!


Puntuale come una cartella delle tasse è arrivato il comunicato del sindaco a magnificare i risultati del ticket di Corenno. Leggiamo di 3.000 biglietti staccati fino a ferragosto: come al solito però i toni trionfalistici della propaganda nascondono ben altre verità. Dall’inaugurazione del 4 giugno, tremila biglietti corrispondono, in 73 giorni, a una media di soli 41 al giorno, molto inferiore rispetto alle previsioni: nel bilancio comunale la Giunta stessa ha previsto 50 mila euro di introiti, ma avendo incassato meno di 10 mila euro in 3 mesi estivi sarà difficile racimolare i restanti 40 mila nei 4 mesi che mancano a fine anno… L’incasso è stato di 8.800 euro (considerati 200 biglietti ridotti), ma il sindaco si è guardato bene dal citare le spese. E allora, come al solito, le informazioni le dobbiamo dare noi.
L’apertura della biglietteria (che, lo ricordiamo, è stata installata senza chiedere l’opportuna autorizzazione alla Soprintendenza, alla quale è stata dichiarata un’installazione temporanea di 3 mesi mentre invece è lì da 25 mesi) costa 2.500 euro al mese (delibera n. 66 del 1° giugno). Nei 2 mesi e 12 giorni trascorsi il costo è quindi di 5.900 euro. La stampa dei biglietti distribuiti è costata 400 euro (determina n. 341 del 26 luglio). Anche senza contare altre spese vive che di certo ci sono si arriva a un totale di 6.300 euro che tolti agli 8.800 euro incassati dà un “utile” di soli 2.500 euro in 2 mesi e mezzo, per di più quelli di maggiore affluenza turistica: 1.000 euro al mese. Con questi striminziti fondi (che pure sarebbero meglio di niente) la Giunta promette chissà quali investimenti. Ma in realtà tali fondi risultano già impegnati, perché nelle pieghe del bilancio comunale è scritto che sono stati spesi 2.000 euro per consulenze legali sul regolamento del ticket e che il Comune ha dovuto restituire alla Regione il contributo che aveva ricevuto per stampare i depliant consegnati ai turisti che pagano il biglietto e per finanziare altre spese promozionali relative all’operazione-ticket. Tali spese sono state pari a 37.500 euro, quindi andando di questo passo ci vorranno ancora 37 mesi (fino a settembre 2025, confidando che in inverno ci sia la stessa affluenza dell’estate) prima che si rientri delle spese finora sostenute! La Regione ha chiesto indietro i soldi (fatto mai occorso al Comune di Dervio) perché il Comune è risultato inadempiente rispetto ad alcune prescrizioni contenute nel bando grazie al quale erano stati erogati.
Con tutte queste informazioni aggiuntive il bilancio del ticket sembra certo meno travolgente. A chi poi pensasse che comunque sia davvero tutto in regola, ricordiamo che la Soprintendenza ha scritto al Comune che il regolamento del ticket “non può dirsi redatto ai sensi dell’art. 103 del Codice dei Beni Culturali” come invece ha deliberato il Comune, che ora però si rifiuta di togliere il riferimento a una legge che non si può applicare a Corenno, senza la quale il ticket non avrebbe presupposti legali; che Soprintendenza e autorità demaniale hanno chiesto di rispettare la legge che consente l’accesso gratuito alle aree demaniali (spiaggia e porto) per le quali invece il ticket viene comunque pagato, e che il Comune si rifiuta di pubblicizzare in loco, come da noi richiesto, le numerose esenzioni previste dal regolamento del ticket per diverse categorie di visitatori.
Insomma, un bilancio ben diverso da quello che viene propagandato.