Questo weekend vedrà l’avvio del famigerato ticket di Corenno. Una genesi assai travagliata: mentre la propaganda comunale ci assicurava che la sua entrata in vigore era posticipata causa covid, pur riguardando turisti all’aperto e ben distanziati (e il Comune nel mentre proponeva lo street food sul lungolago con centinaia di persone ammassate) in realtà la Giunta affidava in sordina un incarico a un legale per sistemare il regolamento del ticket dopo che il gruppo di minoranza ne aveva messo in luce numerose problematicità. Una consulenza da 2.000 euro, affidata a novembre 2020, che rimaneva “secretata” fino all’approvazione in Consiglio Comunale nell’aprile 2022.
In questo nuovo regolamento sono spariti diversi problemi che avevamo (gratuitamente!) segnalato in Consiglio, a dimostrazione del fatto che avevamo ragione, ma ne restano altri… È stato inserito un riferimento al “codice Urbani”, la legge che permette di istituire biglietti di ingresso a musei, aree archeologiche, ecc. Questa norma parla di luoghi pubblici da regolamentare eventualmente con biglietto, mentre invece il "complesso monumentale" di Corenno, formato da una pluralità di edifici, è tutto di proprietà privata, e vi verrà richiesto non un biglietto ma un “contributo”. Dei due requisiti indicati nella legge citata dalla Giunta non ne viene quindi rispettato nemmeno uno. E già qui il discorso andrebbe chiuso. Ma il regolamento comunale aggiunge altre perle.
Il pagamento del ticket viene richiesto anche per l’accesso ad aree demaniali (spiagge, porto, ecc.) che dovrebbe essere gratuito per legge. E chi visita Corenno scende di solito fino al lago. A una nostra precisa obiezione il sindaco ha risposto che prevederà percorsi riservati a chi voglia andare al porto o in spiaggia: quindi se non manterrà la promessa infrangerà la legge, altrimenti ci sarà una scalotta dove si potrà passare gratis. Anche chi accederà dal sentiero attorno al castello lo farà gratuitamente non essendo controllabile dall’esattore presente nella garitta costruita in piazza.
Il responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale (ormai il vero plenipotenziario di Dervio) potrà consentire l'accesso gratuito a determinati soggetti. Con quali criteri? Chi riscuote il ticket dovrà contattare il Tecnico Comunale per sapere se un eventuale VIP usufruisca dell’esenzione?
E poi, quali presupposti legali consentono a una persona (probabilmente un volontario) di chiedere il ticket e soprattutto di multare chi non pagherà? Cosa succederà a chi si rifiutasse di pagare?
Infine c’è tutto il capitolo delle esclusioni, dove si dice testualmente che saranno esentate dal ticket “le persone giuridiche con sede o domicilio a Corenno, o che vi accedano per lavoro”. Neanche con la realtà virtuale promessa dal sindaco possiamo immaginarci una persona giuridica (aziende, associazioni o enti) che acceda alle scalotte…
Come sarà possibile verificare l’esclusione dal ticket per “soggetti e componenti dei nuclei familiari che risultino aver pagato le imposte comunali a Dervio” specie se non residenti? Bisognerà portare con sé stato di famiglia e modelli F24? Come potrà essere verificata poi l’appartenenza a un’altra categoria esente dal pagamento, le “persone che per ragioni di servizio o ospitalità devono recarsi presso immobili di Corenno”? Attestando di essere un amico, o magari l’amante, di un Corennese? E la privacy? Si può ben comprendere come sia impossibile per un improvvisato esattore verificare queste informazioni. Di certo non potrà accedere ai dati anagrafici e dei pagamenti delle imposte, coperti dalla privacy, quindi si dovrà necessariamente fidare di una sorta di autocertificazione (e quindi tutti potranno facilmente eludere il pagamento).
Il ticket sarà in vigore tutti i giorni dell’anno a tutte le ore del giorno e della notte, anche se ben difficilmente la piazza potrà essere presidiata oltre le ore diurne dei periodi di alta stagione: un’altra evidente forzatura per un balzello che sembra proprio non avere basi legali, che verrà fatto pagare anche a chi vorrà raggiungere aree demaniali, ma che chiunque potrà non pagare passando da accessi non controllati, o dichiarando di essere in una categoria esentata (che sarà impossibile verificare in loco). Il Comune si esporrà così a possibili ricorsi e in definitiva riscuoterà il ticket solo da chi, non conoscendo a fondo questo regolamento e le sue assurde sfaccettature, pagherà con ingenuità mentre invece potrebbe facilmente dichiararsi esente. Quindi, come abbiamo già detto, si tratterà di una tassa sui polli, cioè quelle persone che, soprattutto stranieri di passaggio, non verranno informate e si lasceranno convincere a pagare.
Lo stesso revisore dei conti del Comune dice di “nutrire forti perplessità riguardo questa iniziativa” e che “questa entrata potrebbe non diventare così certa”.
Eppure, come per molte altre controverse decisioni, che più di una volta si sono dimostrate senza sufficienti basi legali venendo poi ritirate in diversi casi, la Giunta ha tirato dritto.